Tra le attività di cui Terra Caura si occupa, fanno parte progetti di valorizzazione del territorio e di Montagnaterapia. Tramite le nostre iniziative, il nostro Patrimonio ambientale, paesaggistico e culturale, diviene maggiormente fruibile e alla portata di tutti. Con le escursioni di Terra Caura puoi scoprire il nostro territorio, gustandolo a piccoli passi o se preferisci, a piccoli sorsi!
Degustazioni di vini e prodotti tipici, trekking, meeting, speleologia, arrampicata...
ESCURSIONISMO
Non possiamo ridurre la definizione relativa alla pratica escursionistica alla mera passeggiata. Una escursione lungo sentieri più o meno segnati e più o meno attrezzati ci permette di vivere delle esperienze sempre nuove. Non è solo una camminata fine a se stessa, prova ne è la sua capacità di rigenerarci, caricarci e potenziarci. Mentre si procede verso l’obiettivo ultimo da raggiungere lungo il nostro cammino, non possiamo non essere partecipi di ciò che ci circonda. L’osservazione di specie botaniche e faunistiche, quei suoni provenienti da monumenti della natura e quei profumi e colori, non possono che dare un gusto in più alla nostra esperienza che inevitabilmente finisce con l’arricchirci spiritualmente e culturalmente.
Pianificare una escursione richiede tempo e conoscenza di quello che costituiscono insieme una carta topografica ed una bussola per programmare il sentiero e prevedere i dislivelli maggiori, le previsioni meteorologiche per poter provvedere tempestivamente ad un consono abbigliamento e le condizioni fisiche dei partecipanti in modo da pianificare la durata e le tappe. Indispensabile non dimenticare l’importanza di alcuni equipaggiamenti come un Aid Kit e delle scorte di viveri.
Al termine escursionismo fanno seguito i termini trekking e hiking. To trek, significa camminare lentamente o anche fare un lungo viaggio, mentre to hike, che significa camminare.
La filosofia di Leave No Trace ("Non Lasciare Tracce"), ovvero far sì che chi passa dopo di noi, non si accorga del nostro passaggio, comprende delle regole ben precise quanto semplici. In quanto tali esse ci permettono, se rispettate, di poter gustare di un paesaggio dove l’uomo occupa una posizione ben precisa, quella di colui che è ospite di quei luoghi e non di un barbaro deturpatore.
Ma la pratica escursionista nella sua accezione di sana camminata, non può prescindere da quelli che sono i rischi cui una persona può andare incontro. Prevenire e imparare a riconoscere segni e sintomi prima che sopravvenga qualcosa può fare a volte la differenza tra un escursionista esperto e previdente e uno sprovveduto e impreparato. Il mal di montagna, l’ipotermia e il congelamento o al contrario l’insolazione e la disidratazione, riconoscere il rischio valanghe e della caduta massi, il pericolo proveniente dai fulmini e dalle inondazioni, riconoscere il morso della vipera ecc. sono alcune delle conoscenze da mettere nel proprio bagaglio personale o meglio nel proprio zaino.
DEGUSTAZIONI
La storia di un territorio, le sue tradizioni, le sue genti, il territorio stesso, si fondono in quella che è la sua cultura gastronomica. Sembrerebbe retorico dire che un popolo si conosce a partire da ciò che mangia ma è inevitabile quando si studia un popolo, studiare anche le sue abitudini alimentari. E allora perché fermarsi al solo studio e non approfondirlo con degli assaggi?
Il nostro territorio è ricco di gustose tradizioni conosciute in tutto il mondo. I formaggi, l'olio d'oliva, il vino, la granita, gli arancini e la tavola calda, la golosa pasticceria, la pasta con le sarde, la parmigiana, la caponata… forse è il caso mi fermi vista l’ora…
In una degustazione ad essere coinvolti sono tutti i nostri sensi. Gusto, olfatto, udito, vista e tatto, collaborano in una celebrazione edonistica senza pari. In questo lauto simposio, non possiamo non accompagnare i piaceri della tavola con dei vini appositamente ricercati da sapienti Sommelier, per fare esaltare ancor di più quei sentori e sapori che ci apprestiamo a far nostri.
Samuel Johnson, poeta, scrittore e critico inglese del 1700 diceva che chi non bada a ciò che mangia difficilmente baderà a qualsiasi altra cosa. Il mangiar bene e il mangiar sano pur essendo due facce della stessa medaglia non devono fare a cazzotti in uno scontro dicotomico tra ingordigia e perbenismo. E allora lasciamo guidare da gente esperta nel settore e affidiamo a loro la cura dei nostri sensi…
SPELEOLOGIA
L’esplorazione e lo studio di come attraverso i fenomeni carsici, vengano nel tempo a formarsi delle cavità naturali nella roccia, sono soltanto alcune delle attività di cui la speleologia.
Risalgono all’ 853 a.C., le prime documentazioni storiche di una esplorazione speleologica nel territorio del fiume Tigri ad opera del re Assiro Salmanassar III che in memoria di tale esperienza, fece realizzare un assorilievo commemorativo in bronzo oggi esposto al British Museum.
L'esplorazione metodica e scientifica delle grotte iniziò solamente verso la metà dell'Ottocento nella zona del Carso, fraTrieste e Lubiana.
I primi speleologi dunque furono gli italiani, gli austriaci e gli sloveni. Tuttavia il padre fondatore della speleologia moderna fu Édouard-Alfred Martel, fondatore nel 1895 della Société de Spéléologie.
Oltre alle grotte carsiche, non possiamo non ricordare, le grotte di origine vulcanica e le cavità artificiali che comprendono antichi cunicoli, miniere, reti fognarie, catacombe e che rientrano in quella che oggi viene chiamata speleologia urbana.
Esiste anche la cosiddetta speleologia subacquea, che si occupa dell'esplorazione di percorsi sotterranei (naturali o artificiali) allagati.
Naturalmente sono stati fatti enormi passi avanti sia in campo delle attrezzature che semplificano notevolmente l’avvicinamento e la progressione in ambienti talvolta inaccessibili ed ostili, così come sono state fatte importantissime scoperte in tutto quello che è il mondo sotterraneo del nostro pianeta.
ARRAMPICATA
Senza dubbio lo scopo dell’arrampicata è il puro divertimento. Sia essa su pareti rocciose o di ghiaccio, che su pannelli artificiali, ci permette di testare la nostra capacità di risalire ostacoli naturali o artificiali. Un tempo praticata esclusivamente in falesie, oggi questa disciplina ha trovato la sua collocazione anche in ambienti indoor appositamente strutturati. Tra i primi scalatori non possiamo fare a meno che ricordare l’alpinista austriaco Paul Press (Altaussee, 19 agosto 1886 – Mandlkogel, 3 ottobre 1913), morto in un incidente proprio durante una delle sue scalate. Egli riteneva che la cima dovesse essere conquistata in assenza di attrezzi quali scale, bastoni, picchetti, corde e che fosse invece più importante avvalersi di una eleganza tecnica durante la progressione. Parte del suo pensiero provocatoriamente espresso in sei regole, può essere racchiuso in alcune sue espressioni: “L’impiego di mezzi artificiali trova giustificazione solo in caso di pericolo incombente. Il chiodo da roccia deve essere un rimedio di emergenza, e non il fondamento del proprio sistema di arrampicata. Non basta essere all’altezza delle difficoltà che si affrontano, bisogna essere superiori ad esse. Albert Frederick Mummery (Dover, 10 settembre 1855 – Nanga Parbat, 24 agosto 1895) fu uno dei principali fautori dell'alpinismo senza guide e soprattutto, senza mezzi artificiali. Era invece un convinto sostenitore di quelli che egli stesso definiva “mezzi leali”. Un aneddoto spiega bene il suo concetto di scalata e di necessità e mezzi necessari per raggiungere il proprio obiettivo. Durante la salita del Dente del Gigante, nella parte settentrionale del massiccio del Monte Bianco, era stato costretto a fermarsi su una placca granitica troppo liscia per essere salita in arrampicata libera ovvero senza l’ausilio di attrezzi artificiali. Fu così che decise di lasciare tra quelle rocce una bottiglia contenente un messaggio che recitava: impossible by fair means.
Col passare del tempo e con l’espandersi esponenziale di coloro che avevano visto nell’arrampicata un modo per provare nuovi brividi e raggiungere obiettivi sempre più ardui, fu necessaria l’introduzione, di mezzi che rendessero l’ascesa meno scivolosa, quali la magnesite. Fecero poi comparsa sulle falesie, attrezzi in grado di rendere più sicura la scalata, riducendo quello che viene definito fattore di caduta. Ciononostante l’arrampicata senza assicurazione o meglio, il free solo, continua ad essere uno sport estremo praticato a rischio della vita. Un’altra forma di arrampicata senza assicurazione è il Il bouldering o sassismo che viene effettuato su piccoli massi fino ad una altezza di 5-6 metri. L’arrampicata libera o free climbing, in cui vengono utilizzati sistemi di protezione come casco, corda, imbrago, discensori, moschettoni, rinvii, nuts e friends e scarpette, ormai è diventata una tendenza globale che prende sempre più piede soprattutto tra i giovani.